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Diritti umani

Il nostro impegno: valutare e gestire l'impatto che le attività e la catena di approvvigionamento di Nestlé hanno sui diritti umani



Diritti umani
 

Il rispetto dei diritti umani è sempre al centro delle nostre preoccupazioni, ecco perché riesaminiamo, controlliamo e contrastiamo costantemente i rischi di mancata osservanza connessi alle nostre attività. Sostenendo le norme internazionali sui diritti umani e applicando in maniera sistematica e coerente le nostre policy interne, che sono in linea con i Principi Guida su Imprese e Diritti Umani dell'ONU, Nestlé può influire positivamente su tutti gli stakeholder aziendali.

 

I nostri obiettivi

Entro il 2015: estendere i controlli a tutti i paesi sensibili in cui operiamo identificati dall'indice FTSE4Good e formare i nostri dipendenti per ridurre i rischi di violazione dei diritti umani correlati alle nostre attività. (FTSE4Good è una serie di indici azionari etici elaborati dalla Borsa di Londra per misurare obiettivamente le performance delle aziende che rispettano criteri di responsabilità riconosciuti in tutto il mondo).

Entro il 2015: includere i diritti umani tra gli aspetti considerati per valutare le forniture di tutte le 12 categorie disciplinate dalle nostre Linee guida per l'approvvigionamento responsabile.

Entro il 2016: definire piani d'azione e obiettivi per gli 11 rischi prioritari in materia di diritti umani.

Entro il 2018: realizzare altre sei valutazioni d'impatto sui diritti umani nei paesi dove svolgiamo attività di un certo rilievo.

 

I nostri progressi

Grazie all'esperienza acquisita conducendo per cinque anni il nostro Programma di "due diligence" sui Diritti Umani in vari paesi della nostra catena del valore, oggi siamo in grado di definire meglio le nostre priorità in materia. Queste priorità dipendono in larga misura dalla natura e dalla sfera delle nostre attività, in particolare dalla complessità delle filiere e dalla diversità dei contesti locali. A determinarle, tuttavia, è innanzitutto l'entità del possibile impatto esercitato sugli stakeholder.

Seguiamo un approccio integrato per comunicare le performance raggiunte con il Programma di Due Diligence sui Diritti Umani. Nestlé è inoltre una delle prime aziende ad avere adottato il Modello per la Rendicontazione dei Principi Guida dell'ONU. Abbiamo così potuto individuare 11 problematiche cruciali (ovvero quei diritti umani degli stakeholder che rischiano di subire il più grave impatto negativo a causa delle attività e delle relazioni commerciali della nostra azienda e di conseguenza le questioni concrete di maggior rilevanza da affrontare con la massima urgenza):

  • Libertà di associazione e contrattazione collettiva
  • Orario di lavoro
  • Alloggio e accesso ai servizi di prima necessità
  • Sicurezza e salute
  • Salario minimo vitale
  • Protezione dei dati e della vita privata
  • Lavoro minorile
  • Lavoro forzato
  • Acquisizione di terreni
  • Accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari
  • Accesso a meccanismi di denuncia.

Si può consultare la versione integrale del report Nestlé nella società: Creazione di Valore Condiviso per una presentazione dettagliata secondo il modello di rendicontazione dell'ONU.

Tenuto conto delle crescenti preoccupazioni destate dagli abusi che violano i diritti umani e del lavoro nella filiera ittica, e che noi ci siamo impegnati ad abolire, Nestlé ha pubblicato un Piano d'azione per le forniture ittiche acquistate in Thailandia. Il piano prevede una serie di provvedimenti mirati a tutelare i lavoratori.

Nel 2015, 8.130 dipendenti in nove paesi sensibili identificati dall'indice FTSE4Good hanno seguito una formazione sui diritti umani, portando a 72.778 il totale delle persone formate in 66 paesi dal 2011. Tutte e 12 le categorie di materie prime prioritariecacao, caffè, latticini, pesce e frutti di mare, nocciole, carne, pollame e uova, olio di palma, carta e cellulosa, karité, soia, zucchero e vaniglia – sono disciplinate dalla clausola sui diritti umani delle nostre Linee guida per l'approvvigionamento responsabile e alcune prevedono clausole aggiuntive specifiche. Nel 2015 abbiamo realizzato altre valutazioni d'impatto sui diritti umani in due paesi. Per motivi indipendenti dalla nostra volontà, non è stato possibile eseguire le valutazioni programmate in Egitto e Arabia Saudita. Non avendo quindi potuto centrare in pieno l'obiettivo 2015 originario, ne abbiamo fissato un altro da raggiungere entro il 2018 per avere il tempo di realizzare queste e altre valutazioni in sospeso.

 

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