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Giornata Internazionale dei prodotti integrali

Comunicati Stampa

È TEMPO DI CAMBIARE ABITUDINI ALIMENTARI:
I PRODOTTI INTEGRALI RIDUCONO IL RISCHIO DI MORTALITÁ FINO AL 24%
E SONO FONDAMENTALI PER UNA DIETA SANA E SOSTENIBILE

Consumiamo meno di un quarto delle dosi giornaliere consigliate di prodotti integrali, eppure mangiandone 50g al giorno ridurremmo il rischio di mortalità fino al 24%

Whole Grain Initiative lancia un appello ai governi affinché riconoscano il ruolo degli alimenti integrali promuovendoli nelle indicazioni dietetiche e nelle campagne sanitarie

Il 19 novembre dalle 15.30 alle 17.00 CET si terrà un incontro virtuale globale intitolato 
“Building Healthy, Sustainable, and Resilient Food Systems”

Milano, 19 novembre, 2020. Una dieta varia ed equilibrata è alla base del benessere di ciascuno e i cereali integrali ne sono parte integrante. Tuttavia, nonostante i numerosi benefici per la salute arrecati dai prodotti integrali, le ricerche dimostrano che il loro consumo rimane troppo basso. Si stima che, a livello mondiale, si consumi meno di un quarto delle dosi giornaliere consigliate di prodotti integrali[i].

L’integrale fa bene anche all’ambiente: grazie a una recente ricerca effettuata dal WWF sappiamo che passare a una “dieta universale” (ossia una dieta ricca di prodotti integrali, frutta e verdura, e con meno zucchero, olio, grassi e carne[ii]) può ridurre la perdita della fauna fino al 46%, fermare la deforestazione e diminuire almeno del 30% le emissioni di gas serra dovute alle coltivazioni agricole[iii].

Tutte queste tematiche verranno approfondite in un dibattito nel corso dell’incontro virtuale globale “Building Healthy, Sustainable, and Resilient Food Systems” che si terrà nell’International Whole Grain Day il 19 novembre. Questo evento servirà a favorire lo scambio di idee e best practice sui prodotti integrali, radunerà accademici e specialisti del settore che si confronteranno sulle applicazioni concrete delle iniziative e delle politiche per la creazione di sistemi alimentari sani, sostenibili e resilienti*.

La Whole Grain Initiative, con il supporto delle 50 organizzazioni che la costituiscono, chiede ai Governi di adottare delle misure che aiutino l’opinione pubblica a comprendere i benefici legati al consumo di prodotti integrali. Queste sono le 3 misure che vengono proposte:

  • Indicazioni dietetiche uniformi che mettano in primo piano i prodotti integrali - Più di 100 Paesi in tutto il mondo hanno elaborato, o stanno elaborando, delle indicazioni dietetiche basate sui prodotti integrali: è necessaria una maggiore enfasi, sia nelle indicazioni che nelle immagini che accompagnano le guide alimentari.
  • Etichette sul fronte del pack che riconoscano chiaramente il contributo dei prodotti integrali – È stato dimostrato che le etichette posizionate sulla parte frontale delle confezioni aiutano i consumatori a identificare i prodotti alimentari più sani[iv] e l’OMS ne ha raccomandato l’utilizzo come strumento per prevenire le malattie non trasmissibili.[v] A tal proposito, la WGI sta chiedendo ad altri Governi di prendere in considerazione il ricorso ad etichette che, sul fronte delle confezioni, riportino ingredienti integrali.
  • Campagne informative e di marketing a vantaggio dei prodotti integrali - Una campagna a favore dei prodotti integrali effettuata dalla Danish Whole Grain Partnership (DWPG), in collaborazione con il Governo danese e altre organizzazioni sanitarie non profit, ha fatto registrare un aumento dell’assunzione media di questi prodotti da 32g a 82g/10mJ/al giorno, dopo la conclusione della campagna.
     

Patrizia Fracassi, Senior Nutrition and Food Systems Officer from the FAO commenta: “Dobbiamo intervenire rapidamente. È stato dimostrato che gli ingredienti integrali apportano tanti vantaggi alla salute, oltre che al pianeta. Il consumo di 50 g di prodotti integrali al giorno porta a una riduzione del rischio di mortalità fino al 24% vi. Purtroppo meno del 50% della popolazione mondiale raggiunge questo livello.vii Per affrontare questo problema, raccomandiamo la diffusione di indicazioni dietetiche che includano tutta una serie di alimenti e l’adozione di un’etichettatura chiara che promuova il consumo di prodotti integrali”.

Anche Cereal Partners Worldwide (CPW), joint venture tra Nestlé Breakfast Cereals e General Mills, supporta questo appello ai governi in linea con la sua mission ‘Make Breakfast Better’ e con l’impegno volto a garantire che i cereali integrali costituiscano l’ingrediente principale in più del 99% dei cereali per la prima colazione destinati ai bambini e agli adolescenti e che il 100% dei cereali che riportano il contrassegno verde siano fatti con un minimo di 8g di cereali integrali per porzione.

È possibile iscriversi all’evento sul sito della Whole Grain Initiative: www.wholegraininitiative.org

*Tra i relatori dell’incontro del 19 novembre “Building Healthy, Sustainable, and Resilient Food Systems”:

  • Michaela Pichler, Secretary General, International Association for Cereal Science and Technology (Segretario Generale dell’Associazione Internazionale per le Scienza e la Tecnologia dei Cereali)
  • Patrizia Fracassi, Senior Nutrition and Food Systems Officer, FAO (Responsabile della Nutrizione e dei Sistemi Alimentari della FAO)
  • Kelly Toups, Director of Nutrition, Oldways, Whole Grain Council (Direttore della Nutrizione)
  • Roberto Volpe, MD, PhD researcher at the National Research Council of Italy and Italian Society for Cardiovascular Prevention (SPIREC). Representative at the European Heart Network (EHN) (Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche in Italia e della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare).
  • Gitte Laub Hansen, Project Manager, Danish Cancer Society WholEUGrain
  • Sara Grafenauer, General Manager, Grains & Legumes Nutrition Council
  • Chris Seal, Emeritus Professor, University of Newscastle (Professore Emerito all’Università di Newcastle)

Whole Grain Initiative comprende i principali stakeholders di tutto il mondo, tra cui organizzazioni come: Whole Grains Council, Grains & Legumes Council Australia, EUFIC (The European Food Information Council), EPHA (European Public Health Alliance), European Cancer Leagues, Malaysia Nutrition Society, Health Grain Forum e molti altri accademici, ONG ed associazioni.

 

[i] https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-04/tl-tlg040219.php (29g di dose media giornaliera, rispetto alla dose giornaliera di 125g consigliata)

[ii] https://www.worldwildlife.org/stories/eating-for-our-planet

iii WWF (2020). Bending the Curve: The Restorative Power of Planet-Based Diets. Loken, B. et al. WWF, Gland, Switzerland

iv https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6723811/

v https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6723811/

vi Afshin, A., Sur, P. J., Fay, K. A., Cornaby, L., Ferrara, G., Salama, J. S., Abebe, Z. (2019). Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990–2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. The Lancet, 393(10184), 1958-1972

vii Global Dietary Database. (2020). Dietary data by country. Retrieved from https://www.globaldietarydatabase.org/our-data/data-visualizations/dietary-data-country