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Nestlé e gli imballaggi in plastica

26 giugno 2018

LA NOSTRA POSIZIONE

La produzione globale di plastica è aumentata da 2 milioni di tonnellate annue nel 1950 a più di 300 milioni di tonnellate nel 2018. Molta di questa plastica viene usata per gli imballaggi dei prodotti alimentari e va a finire nell’ambiente naturale, in modo particolare nei fiumi e negli oceani, causando danni significativi all’ecosistema. Anche gli imballaggi in plastica hanno l’importante funzione di fare arrivare gli alimenti e le bevande ai consumatori in modo sicuro e conveniente, Nestlé (e altre aziende) devono considerare il problema del loro smaltimento per non deludere le aspettative dei consumatori e degli stakeholder. Nell’aprile del 2018 abbiamo assunto l’impegno di arrivare, entro il 2025, a riutilizzare o riciclare il 100% dei nostri imballaggi. Questo impegno rientra in una prospettiva a lungo termine che prevede che nessuno dei nostri imballaggi, compresi quelli in plastica, finiscano in discarica o tra i rifiuti, nemmeno nei fiumi, negli oceani e nei corsi d’acqua. A tale scopo abbiamo stabilito un certo numero di obiettivi legati agli imballaggi. Troverete altre informazioni su questo problema e sulle misure che abbiamo adottato per affrontarlo (inclusa una ricca sezione di Q&A) nell’advocacy hub. Alle eventuali domande su questo argomento possiamo rispondere come segue:

Siamo fortemente determinati a ridurre al minimo l’impatto che la nostra azienda ha sull’ambiente naturale, e questo si traduce anche nell’impegno a garantire il corretto smaltimento o riutilizzo dei nostri imballaggi.

La nostra convinzione è che nessuno degli imballaggi usati per i nostri prodotti, compresi quelli in plastica, debba finire in discarica o nei rifiuti, nemmeno nei fiumi, negli oceani e nei corsi d’acqua. Per questo ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di arrivare a riutilizzare o riciclare il 100% dei nostri imballaggi entro il 2025 Sappiamo che è un traguardo ambizioso e che dobbiamo lavorare ancora molto per realizzare questa visione, ma siamo decisi a riuscirci. Abbiamo intrapreso una serie di progetti a livello globale per raggiungere questo traguardo, sui quali riferiremo con regolarità; tra di questi ricordiamo l’eliminazione della plastica non riciclabile.

Collaborazione e interventi collettivi sono fondamentali per trasformare le attuali modalità di gestione degli imballaggi. Riconoscendo questo principio, Nestlé sta collaborando con i suoi partner nella catena del valore e nelle associazioni di categoria per esplorare diverse soluzioni di imballaggio con il fine di ridurre l’utilizzo della plastica, per facilitare il riciclaggio e per elaborare nuove metodologie che consentano di eliminare i rifiuti in plastica. Un cambiamento di così vasta portata richiede tempo, ma siamo determinati a creare un mondo senza scarti e intendiamo onorare l’impegno che ci siamo presi.

La nostra azienda continuerà ad avere un ruolo attivo nel favorire corrette operazioni di raccolta, smistamento e riciclaggio in tutti in paesi in cui siamo presenti.

Ci siamo inoltre impegnati a migliorare le informazioni trasmesse ai consumatori, inserendo nelle etichette degli imballaggi dei nostri prodotti alcune informazioni relative al riciclaggio per fare in modo che vengano smaltiti correttamente.

Gli imballaggi in plastica hanno l’importante funzione di garantire che i nostri prodotti arrivino ai consumatori in condizioni sicure e di ridurre gli sprechi alimentari, per cui dobbiamo considerare con molta attenzione le possibili alternative prima di decidere come cambiare. Crediamo che, con la metodologia corretta, sia possibile raccogliere e riciclare questo materiale senza provocare effetti dannosi all’ambiente.

Q&A

Come rispondete all’ultimo rapporto di Greenpeace?
Il rapporto di Greenpeace mette in evidenza le sfide che dobbiamo affrontare come società, in particolare il problema degli imballaggi e dei rifiuti in plastica. Poiché siamo la più grande azienda alimentare del mondo, non ci sorprende che gli imballaggi dei nostri prodotti siano presenti negli audit sui marchi condotti da Greenpeace. Come dimostra il report, abbiamo un’ingombrante quantità di imballaggi da gestire. Riconosciamo questo fatto e stiamo facendo il possibile per eliminare la plastica non riciclabile e trovare modalità di confezionamento alternative. Collaboriamo inoltre con i nostri partner nella catena di valore e con le associazioni di categoria per esplorare diverse soluzioni di imballaggio che consentano di ridurre l’utilizzo di plastica, facilitare il riciclaggio e creare nuovi metodi per eliminare i rifiuti in plastica.

I risultati degli audit sui marchi di Greenpeace confermano una chiara e pressante necessità di creare un’infrastruttura adeguata per gestire i rifiuti in modo efficace in tutto il mondo, sia nei settori formali che in quelli informali. È indispensabile che tutti gli attori coinvolti nella catena di valore, ossia i marchi, i produttori di imballaggi, le aziende che smaltiscono i rifiuti, i governi e la società civile, collaborino per realizzare il cambiamento di cui abbiamo bisogno.

Siete contrari alla normativa sui vuoti a rendere e a simili modalità?
Sosteniamo i sistemi più efficaci e convenienti per la gestione dei rifiuti di imballaggi, come quello dei vuoti a rendere, dei modelli di responsabilità condivisa, o della tassazione in base ai rifiuti prodotti, optando per il metodo che meglio si adatta alla realtà locale.

Quali azioni avete realizzato per rispettare l’impegno da voi annunciato nel 2008 di raggiungere un obiettivo di riciclaggio del PET industriale pari al 60% entro il 2018 negli Stati Uniti?
Nestlé Waters intende diventare l’industria leader nell’utilizzo di imballaggi sostenibili. Nel 2008 ci siamo assunti un impegno ambizioso, nella speranza che catalizzasse un’azione collettiva da altre aziende, dai politici e dalle ONG negli Stati Uniti. Tuttavia i progressi compiuti finora non sono sufficienti per il target da raggiungere.

Proseguiamo la nostra collaborazione con tutti gli stakeholder interessati per migliorare le politiche sul riciclaggio, in modo da riuscire a recuperare e riutilizzare quanti più contenitori in PET di bevande possibili, spiegando ai nostri consumatori l’influenza che possono avere riciclando ed evitando che materiali in plastica di valore vadano persi.
Nestlé Waters è stata la prima azienda di bevande a inserire informazioni su come riciclare nelle etichette dei principali marchi venduti negli Stati Uniti. In questo etichette si ricorda ai consumatori di svuotare la bottiglia e togliere il tappo prima di destinarle al riciclaggio.

Abbiamo inoltre investito $6 milioni nel ‘Closed Loop Fund’, un fondo di investimento con un impatto sociale da $100 milioni, che finanzia progetti per infrastrutture di riciclaggio e attività di riciclaggio in tutti gli Stati Uniti. Tutto questo si è tradotto nel riciclaggio di 100.000 tonnellate di materiali che altrimenti sarebbero finiti nelle discariche come rifiuti. Gli 11 progetti attualmente finanziati dal ‘Closed Loop Fund’ dovrebbero consentire il riciclaggio di altre quattro milioni di tonnellate entro il 2025.

Perché usate la plastica nei vostri imballaggi?
L’imballaggio dei nostri prodotti ha un ruolo fondamentale per proteggere gli alimenti, evitare gli sprechi di cibo e garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti. La plastica offre una combinazione unica di durabilità, disponibilità, igiene e sicurezza, che ne fanno l’imballaggio ideale. Le proprietà della plastica consentono inoltre una grande flessibilità e libertà nella progettazione; inoltre, essendo leggera ma robusta, permette di adattare l’imballaggio al prodotto. Sono stati fatti progressi considerevoli nell’utilizzare solo la quantità minima necessaria di imballaggi in plastica per confezionare i prodotti in modo sicuro e nel recupero di plastica alla fine del suo ciclo vitale. Rimane tuttavia ancora molto da fare.

Perché avete assunto degli impegni relativi alla plastica?
I rifiuti in plastica hanno un impatto sull’ambiente naturale in molti paesi. Date la quantità di plastica che usiamo per i nostri imballaggi, abbiamo un ruolo importante da svolgere nella gestione di questo problema. Il nostro impegno si è concretizzato nelle azioni intraprese negli ultimi anni, che hanno puntato a ridurre al minimo l’impatto ambientale dei nostri imballaggi. Siamo determinati a dare il nostro contributo per aumentare i tassi di riciclaggio della plastica e la quantità di plastica riciclata che usiamo e intendiamo assumere un ruolo responsabile e attivo nel passaggio a un’economia circolare.

Siete stati la prima grande azienda a invocare un intervento per affrontare questo problema?
No. Il problema degli imballaggi in plastica è molto complesso, in modo particolare per le aziende alimentari globali, che devono attenersi a rigide normative in materia di salute e sicurezza dei consumatori. Per poter intervenire in modo sensato e credibile volevamo capire dove concentrarci e quali risorse fossero necessarie per raggiungere i nostri obiettivi. Pur non essendo stata la prima azienda globale ad impegnarsi ad affrontare il problema dei rifiuti in plastica, vogliamo essere certi di poter mantenere le promesse che facciamo e di riuscire ad avere il maggior impatto possibile su questo problema.

Ridurrete l’utilizzo di plastica come materiale di imballaggio?
Ci siamo assunti l’impegno di migliorare l’impatto ambientale globale dei nostri imballaggi e questo comporta anche la riduzione del volume globale di imballaggi utilizzati. Il nostro impegno rinnovato parte da qui per ampliarsi all’obiettivo più mirato della riduzione degli imballaggi in plastica. Grazie al nostro processo di eco-design siamo sulla buona strada verso il traguardo che ci siamo posti di evitare l’utilizzo di 140.000 tonnellate di imballaggi entro il 2020, rispetto al riferimento del 2015. Alla fine del 2017 avevamo eliminato più di 100.000 tonnellate di imballaggi dai nostri processi produttivi, ossia l’equivalente di 10 Torri Eiffel a Parigi! Continueremo ad ottimizzare i nostri imballaggi, in linea con la nostra Policy on Environmental Sustainability (pdf, 320Kb) (Policy sulla Sostenibilità Ambientale), attraverso la riduzione dei materiali di confezionamento e usando soluzioni di imballaggio innovative, per migliorarne lPolicy on Environmental Sustainability (pdf, 320Kb) (Policy sulla Sostenibilità Ambientale)’efficacia. Per altre informazioni sui nostri obiettivi di riduzione degli imballaggi, visitate il nostro sito.

Come mai non vi siete impegnati con obiettivi specifici a livello regionale, al di là dell’utilizzo del 25% di plastica riciclata in Europa?
I nostri impegni sono globali e riguardano tutti i business di Nestlé. Data la natura diversa delle infrastrutture e dei sistemi esistenti nel mondo per la raccolta, lo smistamento e il trattamento, compreso il riciclaggio, abbiamo adottato un approccio pragmatico per identificare alcune aree in cui effettuare azioni specifiche e mirate nei paesi in cui siamo presenti. Continueremo a presentare pubblicamente i progressi da noi compiuti.

Che cosa pensate di fare per le bottiglie in plastica usate per i vostri marchi di acqua?
Negli ultimi 10 anni abbiamo ridotto del 22% la quantità di PET necessario per ogni litro di acqua in bottiglia che produciamo. Nel 2016 Nestlé è stata la co-fondatrice di ‘NaturALL Bottle Alliance’ per sviluppare una nuova generazione di PET di origine organica, usando come materie prime biomasse che non sottraggono risorse o terreno alla produzione di alimenti, come il cartone e la pasta di legno usati in precedenza. Stiamo anche utilizzando PET riciclato (r-PET) nelle nostre bottiglie laddove è tecnicamente ed economicamente fattibile. Ad esempio, il nostro marchio Arrowhead negli Stati Uniti garantisce che tutte le bottiglie prodotte in California contengano il 50% di plastica riciclata da prodotti già usati. Più recentemente, il marchio Nestlé Pure Life ha introdotto in Nord America una bottiglia da 700-ml fatta al 100% di plastica riciclata.

Userete plastica ‘compostabile’ o ‘biodegradabile’ nei vostri imballaggi?
La plastica compostabile è quella in grado di essere decomposta in un centro di compostaggio. Al momento esistono tecnologie limitate per produrre plastica di qualità alimentare, sicura e compostabile, che non abbia effetti negativi sui prodotti. La tecnologia necessaria per effettuare un compostaggio efficace, in grado di espandersi, è ancora in fase di studio. La plastica biodegradabile è quella che si degrada nel tempo per azione di microorganismi come batteri, funghi, ecc. È simile alla plastica compostabile, ma il processo di decomposizione è diverso. Entrambe le tecnologie richiedono una corretta separazione dei rifiuti organici dagli altri materiali (come il metallo e il vetro). Solo se si incoraggia la raccolta separata di rifiuti organici e il riciclaggio e se la qualità dei rifiuti migliora le due suddette tecnologie diventeranno attuabili. Ci siamo impegnati a continuare ad esplorare questi tipi di tecnologie e metodologie per evitare la produzione di rifiuti di imballaggi in plastica.

Che cosa significa la vostra affermazione di voler avere un ‘ruolo attivo’ nella realizzazione di progetti di raccolta, smistamento e riciclaggio funzionali?
Per gestire il problema dei rifiuti di imballaggi in plastica in modo efficace dobbiamo collaborare con l’industria, con i governi locali e nazionali, con la società civile e con i consumatori. In quest’ottica, Nestlé avrà un ruolo attivo nello sviluppo di progetti di raccolta, smistamento e riciclaggio funzionali in tutti i paesi in cui siamo presenti. L’esatta natura e il campo d’azione del nostro intervento dipenderanno dal contesto locale.

Perché è difficile standardizzare le informazioni sul riciclaggio?
Perché le infrastrutture e i sistemi di riciclaggio variano molto da paese a paese (e spesso anche da città a città, o da regione a regione) e non esiste un sistema o un modello di etichettatura standard, riconosciuto a livello internazionale, che consenta di presentare i dati sul riciclaggio in modo chiaro e coerente. Questo crea problemi sia ai consumatori che ai produttori, che hanno difficoltà a capire quali sono le informazioni necessarie per un certo luogo. Nestlé sì è assunta l’impegno di indicare, nelle etichette degli imballaggi in plastica dei nostri prodotti, le modalità di riciclaggio, in modo da aiutare i consumatori a smaltirli nel modo corretto, a seconda della realtà locale.

Come pensate di aiutare i consumatori a comportarsi correttamente in riferimento allo smaltimento degli imballaggi?
Intendiamo sensibilizzare e informare i nostri consumatori sul modo corretto di smaltire e riciclare gli imballaggi dei nostri prodotti, anche attraverso l’etichettatura. I consumatori hanno un ruolo importantissimo da svolgere per il miglioramento dei tassi di riciclaggio; li coinvolgeremo in campagne informative per educarli ad un comportamento responsabile. Lo faremo con i nostri marchi e tramite i nostri canali di comunicazione aziendale.