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L’Osservatorio Nestlé e la passione a metà degli italiani per la cucina etnica

Il cibo etnico è il nuovo comfort food della GenZ ma per i boomer il colpo di fulmine non è scattato!

 

I giovani sperimentano, gli adulti diffidano: per i primi la cucina etnica è stato amore a prima vista, per i secondi si è trattato di un flirt passeggero. Non piace più, infatti, alla maggioranza degli italiani ‘adulti’, ma la GenZ e i Millenials hanno ormai inglobato nei propri gusti, sapori e tradizioni contaminate da altre culture. E la cucina francese? Resta in panchina!

Comunicati Stampa

Milano, 12 marzo 2025 – A tavola, l’Italia è divisa in due fazioni irriducibili: da una parte, la GenZ che sperimenta qualsiasi cosa senza paura (kimchi, tacos, ramen, perfino piatti dai nomi impronunciabili), dall’altra, gli adulti che guardano sospettosi ogni piatto – si direbbe, quasi - senza una nonna dietro ai fornelli. 

L’Osservatorio Nestlé, che dal 2009 racconta il rapporto tra gli italiani e il cibo, monitorando abitudini alimentari, nuove tendenze e scelte di benessere, ha messo sotto la lente i gusti degli italiani. Il verdetto è chiaro: i giovani si tuffano nei sapori del mondo, sperimentano e amano le contaminazioni gastronomiche, mentre gli over 45, dopo il primo innamoramento, tornano alle certezze della tradizione guardando ai piatti etnici con maggiore diffidenza.

Se, infatti, tra i 18 e i 34 anni il 73% ama la cucina etnica, superati i 45 anni l’entusiasmo cala drasticamente: il 37% degli over 65 preferisce non rischiare e ordinare, piuttosto, una carbonara. Insomma, se il sushi ha conquistato la nuova generazione, gli adulti sembrano aver messo il cibo etnico nella lista delle mode passeggere, come i pantaloni a vita bassa e le suonerie polifoniche.

 

Cibi etnici: chi vola e chi affonda?

 

A dominare la classifica dei cibi stranieri più amati dagli italiani è la cucina giapponese, seguita da cinese, spagnola, messicana e greca. Sul fondo, abbandonate a se stesse, ci sono le cucine vietnamita e libanese. Ma il vero flop? La cucina francese, che non scalda i cuori (né i palati) degli abitanti nel Belpaese!

E se la GenZ abbraccia il cibo etnico come parte della propria routine, c’è un dato che fa sorridere: i giovani italiani adorano il cibo americano. Hamburger e patatine? Sì, grazie. Ravioles de foie gras e baguette? No, grazie. Subito dopo l’America, i giovani scelgono la cucina cinese, giapponese e greca. E in fondo alla classifica? La cucina francese, di nuovo.

 

Cibi UNESCO: promossi e bocciati senza pietà

 

Ma non è finita qui: l’Osservatorio Nestlé ha chiesto agli italiani un parere su alcuni piatti dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. E il responso è stato spietato.

Tra i cibi meno apprezzati (e che, secondo alcuni, potrebbero essere “gentilmente” depennati dalla lista) troviamo:
🚫 Il pasto tradizionale francese (ancora loro!)
🚫 La baguette (troppo croccante? Troppo francese?)
🚫 La Harissa marocchina (troppo piccante per gli italiani dal palato delicato)
🚫 Il Kimchi coreano (fermentato, sì, ma troppo estremo)
🚫 La birra belga (pare che non tutti la apprezzino)

E, sorpresa finale: il Cous Cous, che sembrava ormai adottato, finisce tra i meno desiderati. Tradimento culinario o moda che sta passando?

 

Certezze e rivoluzioni: chi avrà la meglio?

 

A mettere ordine tra piatti e pregiudizi, il Dottor Giuseppe Fatati, nutrizionista e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nestlé, che commenta: “L’osservatorio è lo specchio delle contraddizioni della nostra società con gli adulti alla ricerca di certezze perdute e i giovani di nuove esperienze. Semplificare troppo è sicuramente riduttivo ma possiamo ipotizzare che i piatti tradizionali (Lasagne al forno, Pasta alla carbonara, Tortellini, Agnolotti e Tiramisù) sono quasi ancore di sicurezza per i meno giovani mentre la GenZ preferisce sperimentare nuovi orizzonti al di fuori delle cucine ben consolidate. In entrambi i casi la cucina francese risulta penalizzata”.

 

Dunque, il dilemma resta aperto: quale sarà il futuro del gusto italiano? Il sushi sarà il nuovo piatto preferito in Italia o torneremo tutti alla pasta al forno? Che si tratti di un piatto della tradizione o di una nuova scoperta esotica, ciò che conta, per l’Osservatorio Nestlé, è trovare un equilibrio tra curiosità e qualità dell’alimentazione. Ed è per questo che, mentre i giovani sperimentano e gli adulti restano fedeli alle certezze, l’Osservatorio Nestlé continuerà a raccontare come evolve il modo di mangiare (e di stare bene) nel nostro Paese.

 

Gruppo Nestlé

ll Gruppo Nestlé opera in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 nella produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo. Nel nido che condividiamo - simbolo di protezione, crescita e identità - lavoriamo ogni giorno per sostenere il benessere delle persone di tutto il mondo, con un impegno concreto verso la nutrizione, il pianeta, le persone e le comunità in cui operiamo. Presente da oltre 110 anni in Italia, Nestlé rinnova ogni giorno il suo impegno attraverso azioni concrete, esprimendo con i propri prodotti e marchi tutto il buono dell’alimentazione. L’azienda opera nel Paese in 9 categorie merceologiche, con un portafoglio di oltre 90 marche, tra cui: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, Solgar, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness. 

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Per informazioni:

Nestlé – Relazioni Esterne

Lucia Quinto – [email protected]

Edelman – Ufficio Stampa

Irene De Bernardi – [email protected]

Rossella Camaggio – [email protected]