Nestlé Parenting Initiative
Genitorialità contemporanea e solitudine: un sentimento che accompagna le madri
- La solitudine è un problema globale che colpisce i genitori in più Paesi
- I genitori con baby blues hanno maggiori probabilità di sentirsi soli
- Incidono anche reddito e condizione lavorativa
- Avere una famiglia multigenerazionale e un secondo figlio non attenuano la solitudine
Milano, 3 marzo 2022 – A un anno dal lancio della Nestlé Parenting Initiative, l’iniziativa internazionale che vuole aiutare i genitori di tutto il mondo a crescere bambini più sani e felici, arrivano i nuovi dati[1] del Parenting Index - lo studio sulle esperienze genitoriali commissionato da Nestlé a Kantar a livello globale – e rivelano che la solitudine è un problema globale dei genitori e che è più probabile che siano le mamme a provare questo sentimento solitudine rispetto ai papà.
Il Parenting Index nel 2021 rivelava che, a livello globale, un terzo (32%) dei neogenitori - nonostante vivessero in un mondo in cui amici e familiari erano a un solo messaggio di distanza - si sentiva, all’arrivo di un figlio, isolato e solo. Oggi, un'ulteriore analisi dei dati dell’Index, rivela che tra gli intervistati identificati come soli, l'85% sono donne. È anche più probabile che le madri soffrano di baby blues (sensazioni di tristezza, di malinconia dopo la nascita di un bambino[2]) rispetto a coloro che non si sentono soli, e questo sentimento di solitudine è il più grande elemento di differenziazione demografica, anche prima della disparità di genere.
Tavola 1: Baby blues nel mondo
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%Globale |
% esperienza baby blues |
25% |
Altri dati demografici associati alla solitudine includono il reddito – con il 56% dei genitori soli che hanno un reddito più basso – e lo status lavorativo. Tra i genitori soli, uno su cinque (20%) è casalingo ma preferirebbe lavorare, mentre il 42% attualmente non lavora.
Tavola 2: Dati demografici relativi alla solitudine
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Genitori soli |
Genitori non soli |
Baby blues |
32% |
21% |
Mamme |
85% |
78% |
Reddito più basso |
56% |
49% |
Genitori casalinghi (preferirebbero lavorare) |
20% |
13% |
Non lavorano attualmente |
42% |
33% |
La vita familiare multigenerazionale non annulla la solitudine
Sorprendentemente, le persone che vivono con persone di più generazioni come i loro genitori o i suoceri, hanno maggiori probabilità di appartenere alla categoria dei soli (11%) piuttosto che non soli (8%). In generale, i genitori nei Paesi in cui la vita familiare multigenerazionale è più comune, hanno maggiori probabilità di appartenere alla categoria dei genitori che si sentono soli.
Tavola 3: Paesi che hanno maggiori probabilità di rientrare nella categoria dei genitori soli
Top 5 (genitori più probabilmente soli) |
Ultimi 5 (genitori meno probabilmente soli) |
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12. Sud Arabia – 5% |
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13. Spagna – 4% |
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14. Israele – 4% |
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15. Germania – 4% |
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16. Svezia – 2% |
La solitudine non se ne va con un secondo figlio o con l'istruzione
Tuttavia, alcuni dati demografici non giocano un ruolo determinante nella sensazione di solitudine: ad esempio, non vengono rilevate differenze sostanziali se si prendono in considerazione dati demografici quali il numero di figli o il livello di istruzione.
Manuela Kron, Direttrice Corporate Affairs e Marketing Consumer Communication Nestlé Italia commenta: “Nei Paesi di tutto il mondo sono ancora principalmente le mamme a essere a casa da sole dopo la nascita, sperimentando i più alti livelli di solitudine. Per queste donne, la vita diventa rapidamente tutta incentrata sul bambino, con poco o nessun spazio per la propria vita, sociale e personale.
"Questi sentimenti di isolamento e solitudine possono essere difficili da vedere dall'esterno, poiché i nuovi genitori possono faticare a comunicare come si sentono veramente, quello che temono o per cui si sentono inadeguati. Con l'attenzione di tutti concentrata sul neonato, potrebbero sentirsi imbarazzati o addirittura in colpa a condividere i loro sentimenti e quindi a distogliere l'attenzione dal bambino".
“Come azienda stiamo cercando soluzioni per affrontare la solitudine dei genitori. Ma non possiamo creare da soli un cambiamento misurabile; chiediamo a coloro che condividono la nostra visione di unirsi a noi per rendere questo mondo un posto più facile in cui essere genitori.”
Per rispondere ai dati emersi dal Parenting Index e dare un primo supporto ai genitori, Nestlé ha lanciato in Italia nel 2021 insieme a SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) “Essere Genitori Oggi”, una guida digitale gratuitamente scaricabile dai siti di Nestlé e SIPPS[3] che offre ai genitori una serie di strumenti per orientarsi nel “bellissimo sconvolgimento” che una nuova vita porta con sé e per incanalare l’impegno e le emozioni in uno stile genitoriale proprio, che nasce dall’incontro, unico ed esclusivo, tra il bambino e i genitori.
Gruppo Nestlé
Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.
Da più di 100 anni presente in Italia, Nestlé si impegna ogni giorno con azioni concrete ad esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.
L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche che si impegnano costantemente per offrire prodotti buoni, nutrizionalmente bilanciati e con etichette trasparenti, tra questi: Meritene, Pure Encapsulations, Vitan Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite Sanpellegrino, Aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.
Scopri di più sul Gruppo Nestlé in Italia: https://bit.ly/3wz0AZD
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[1] Metodologia (www.theparentingindex.com)
L'analisi dei dati del Parenting Index ha confrontato le risposte dei genitori soli con il resto del campione. I genitori soli sono stati definiti come quelli d'accordo con uno di questi punti:
• In un mondo iperconnesso, è facile sentirsi soli con un bambino in braccio (gradi 6&7 su 7)
• Mi sento solo (classi 5, 6&7 su 7)
• Non mi sento connesso alle persone intorno a me appartenenti a un gruppo di amici, familiari, vicini (classi 1, 2&3 su 7)
Rappresentano il 38% di tutti i genitori intervistati.
Le percentuali non raggiungono il 100% in quanto devono essere lette orizzontalmente, ad es. tra i genitori soli, il 32% aveva baby blues mentre tra i genitori non soli, solo il 21% aveva baby blues.
[2] Non una malattia clinica come la depressione postpartum
[3] www.nestle.it/media/article/nestle-sipps-guida-genitori
www.sipps.it/attivita-editoriale/area-genitori/essere-genitori-oggi/