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Un’involuzione dell’educazione alimentare in Italia

Comunicati Stampa

L’Osservatorio Nestlé fotografa un’involuzione dell’educazione alimentare in Italia

Spesso incoerenti, molto confusi, ma non sempre meno sani. Ecco come l’ultimo anno ha cambiato i nostri stili alimentari

I nuovi studi evidenziano la necessità di una svolta nelle abitudini alimentari ereditate dagli ultimi mesi. Il ruolo dell’Osservatorio Nestlé assume, in questo periodo, un’importanza fondamentale. Alla luce dei recenti risultati, il nuovo logo diventa simbolo del percorso indicato agli italiani.

Osservatorio Nestlé Logo

Milano, 25 novembre 2021. È un dato di fatto: il periodo trascorso ha visto gli italiani con ‘le mani in pasta’. A regnare sovrani nel nostro habitat domestico sono stati soprattutto i carboidrati, complice anche il maggior tempo a disposizione che ci ha all’improvviso trasformati in pizzaioli e pasticceri. Ma troppi strappi alla regola uniti ad una ridotta o nulla attività fisica, ci hanno lasciato un’eredità fatta di chili in più e disturbi digestivi.

I nuovi studi dell’Osservatorio Nestlé - che dal 2009 fotografa le abitudini alimentari italiane, suggerendo indicazioni per un’alimentazione equilibrata - svelano il doppio volto dell’ultimo anno che ha visto gli italiani <cambiare il proprio modo di vivere. A farne le spese sono stati spesso, e inevitabilmente, anche i nostri stili alimentari.

I nuovi dati[1] dell’Osservatorio Nestlé rilevano un quadro ‘schizofrenico’ caratterizzato, da un lato, dal consumo stabile di alimenti salutari come frutta e verdura (+2%), dall'altro da un incremento nel consumo di snack salati (+15%) e di carne che, nonostante la forte attenzione sugli effetti di un suo consumo eccessivo, è cresciuta del 6%[2]. Allo stesso modo, alcuni prodotti freschi come yogurt, spremute fresche e uova hanno registrato una crescita di circa il 25%[3] rispetto al 2019, a scapito dei piatti pronti e degli alimenti precotti. Un trend che potrebbe ancora crescere dato che, nei prossimi mesi, la volontà degli italiani sembra essere quella di continuare ad aumentare i consumi di alimenti freschi, soprattutto spremute e yogurt (25%) e di diminuire ulteriormente il consumo di piatti pronti o precotti (24%)4.

Oltre alla frutta e alla verdura, l’acqua, secondo un recente studio dell’Osservatorio Nestlé[4], veniva indicata fondamentale per l’umanità, ma non si è dato - e non si dà neppure ora - il giusto valore a questa fondamentale risorsa. Gli uomini bevono solo quando hanno sete (63%) e lo fanno prevalentemente durante i pasti (49%), mentre le donne sembrano più consapevoli di quest’abitudine scorretta e cercano quindi di imporsi di bere (47%). Forse anche per sopperire a questo difetto, parallelamente è aumentato del 30%[5] il consumo di caffè, tè, tisane.

“Gli italiani conoscono bene la dieta mediterranea, anche se solo il 56% del campione rispetta le linee-guida INRAN – Dieta mediterranea”, commenta il Professor Giuseppe Fatati, presidente dell’Osservatorio Nestlé. “Ma è come se, in quest’ultimo periodo, le conoscenze in questo ambito siano rimaste le stesse mentre la realizzazione pratica fosse peggiorata”.

Prosegue Fatati: “È dovere dell’Osservatorio Nestlé comunicare nuovamente e con forza l’importanza dell’alimentazione mediterranea, perché il trend di conoscenza e maggiore aderenza alle corrette abitudini alimentari venga recuperato nel prossimo futuro”.

Il compito dell’Osservatorio Nestlé che dal 2009, attraverso studi sviluppati con esperti e autorevoli istituti universitari, aveva contribuito a innescare processi per migliorare i comportamenti alimentari, sarà fondamentale nei prossimi mesi per capire se alcuni trend negativi avranno effetto di breve termine e se quindi, passato questo periodo di adattamento e grazie alla ripresa, gran parte delle precedenti abitudini alimentari positive riprenderà il suo corso.

Per ribadire il suo ruolo di divulgatore di uno stile di vita salutare e sensibilizzare sui temi della corretta nutrizione, l’Osservatorio Nestlé ha deciso di accelerare la realizzazione del nuovo logo[6]. Un’immagine grafica potente che sintetizza al primo sguardo i principi dell’alimentazione salutare che l’Osservatorio da sempre promuove, riassumendo in modo immediato e diretto i dettami stessi della dieta mediterranea. Mentre al pay-off “Il buono della nutrizione”, Nestlé ha infine affidato tutta l’attenzione del Gruppo alla promozione di stili alimentari corretti. I materiali e gli studi prodotti dall’Osservatorio Nestlé negli ultimi anni sono navigabili nella sezione dedicata all’interno del sito di Nestlé Italia.

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Da più di 100 anni presente in Italia, Nestlé si impegna ogni giorno con azioni concrete ad esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche che si impegnano costantemente per offrire prodotti buoni, nutrizionalmente bilanciati e con etichette trasparenti, tra questi: Meritene, Pure Encapsulations, Vitan Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite Sanpellegrino, Aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet,  Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Scopri di più sul Gruppo Nestlé in Italia: https://bit.ly/3wz0AZD

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[1] Report Nestlé – dati relativi al comparto “freschissimo” GDO  

[2] Report Nestlé, IRI Liquid Data, novembre 2020

[3] Studio Nestlé “Consumi nel Retail”, commissionato a Toluna

[4] Osservatorio Nestlé “Cibi del Futuro”, giugno 2021 - Studio commissionato da Nestlé a Toluna su un campione di 1.000 persone dai 18 anni rappresentativo della popolazione italiana

[5] studio Nestlé “Consumi nel Retail”, commissionato a Toluna su un campione di 1.000 persone dai 18 anni rappresentativo della popolazione italiana

[6] Realizzato da Nestlé Content Studio