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Arriva in Italia la Tribù dei ‘Fondentisti’, la Generazione Avanguardia del Cioccolato

A metà strada tra i ‘food snob’ e i ‘veraci’, i ‘fondentisti’ rappresentano la generazione d’avanguardia in fatto di cioccolato nell’ambito dei cosiddetti ‘puristi del cibo’. Attenti all’origine, alla qualità delle materie prime e cacciatori del gusto autentico, questa tribù abbraccia uomini, donne e Millennials.
Comunicati Stampa
Milano

Degustare il cioccolato in tutta la sua purezza (48%) per constatarne la qualità delle materie prime (36%) e apprezzarne la nota amara e intensa che lascia in bocca (31%). È questo il credo dei cosiddetti ‘fondentisti’, una vera e propria tribù individuata da Perugina® Nero®, che sta facendo sempre più proseliti tra gli italiani per i quali “il vero cioccolato è solo nero” (52%). Privilegiato più dagli uomini adulti (54%), il fondente ha anche una solida base di estimatrici tra le donne (36%) e i millennials (29%), che però lo preferiscono con accostamenti inediti, ossia con spezie o frutta, in particolare zenzero, arance e pistacchi (53%). Non solo: da ‘puristi del cibo’ e cultori dell’eccellenza rigorosamente made in Italy (26%), i fondentisti si lanciano anche in tanti possibili abbinamenti, dal pane (34%) al caffè (47%); dai distillati (52%) ai cocktail (23%).

È quanto emerge da uno studio promosso da Perugina® Nero® con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su 1800 italiani - uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni – e un monitoraggio di oltre 100 fonti tra i principali social network, blog, forum e community dedicate per analizzare le caratteristiche del food trend legato agli amanti del cioccolato fondente. Per il suo gusto puro e intenso e il suo carattere forte e deciso come quello della terra umbra in cui nasce, Perugina® Nero® è il vero ambasciatore del cioccolato fondente, che ha individuato le caratteristiche dei ‘fondentisti’ e una linea di prodotti pensati proprio per soddisfare la loro richiesta radicale di purezza e autenticità del gusto con un cioccolato di alta qualità. Nato da una ricetta unica che affonda le sue radici nel 1907, quando Luisa Spagnoli intuì ed elaborò il metodo per una sapiente tostatura di pregiate fave di cacao, il Fondente Luisa® si caratterizza per un gusto puro e intenso, persistente e che si scioglie in bocca. Questa tradizione del cioccolato ha ispirato anche un libro – “Cioccolato Codex Nero Fondente” firmato da Giuseppe Vaccarini – che è un vademecum e la prima guida alla degustazione del cioccolato fondente.

Tra le fila dei ‘puristi del cibo’   veri intenditori di sapori e strenui difensori della vera essenza del gusto si colloca la ‘tribù dei fondentisti’

Stando al quadrato semiotico dei foodies elaborato da alcuni esperti – che hanno realizzato diverse analisi sui comportamenti e le intenzioni degli appassionati di cibo i ‘fondentisti’ si fanno largo tra coloro che sono ‘puristi del cibo’, a metà strada tra i ‘food snob’ e i ‘veraci’, poiché assume i tratti di quanti si sforzano di assecondare rigorosi principi alimentari e difendono la vera essenza del gusto senza lasciarsi condizionare da consumi alternativi o sedurre da mode passeggere.

Chi sono ‘i puristi del cibo’? Sono coloro che presumono di essere veri intenditori di sapori (19%); che si preoccupano di ciò che mangiano (37%) e che amano la genuinità dei sapori autentici (32%). Attenti lettori dell’etichetta dei prodotti che acquistano (29%), assumono un atteggiamento di protezione verso le eccellenze enogastronomiche del made in Italy (26%). Dedicano diversi weekend ai percorsi degustativi, andando alla riscoperta di territori e prodotti locali (24%).

E, tra i ‘puristi del cibo’, come si collocano i fondentisti? Sono i più ‘intransigenti del gusto’, ossia ritengono che “il vero cioccolato sia solo nero” (52%); amano il gusto forte e i sapori intensi (43%); sono cacciatori del gusto autentico e dell’origine (39%): vogliono conoscere nel dettaglio qualità degli ingredienti, preparazione e segreti (36%) che si celano anche dietro una semplice tavoletta di cioccolato e sentire sprigionare l’aroma inconfondibile del cacao amaro (31%). Infatti desiderano degustare il cioccolato per vivere un’esperienza multisensoriale unica, che coinvolga non solo il gusto, ma anche vista e olfatto, e infine tatto e udito (28%); sono anche fini conoscitori del cibo di qualità, consapevole e informato (36%). Si tratta perlopiù di adulti e persone disposte a spendere (27%).

Dalla frutta ai drink: ecco i gusti prediletti e gli abbinamenti privilegiati dai ‘fondentisti’ per esaltare ancora di più l’esperienza sensoriale del cioccolato

Relativamente al cioccolato fondente, come lo preferiscono i ‘fondentisti’? I più rigorosi preferiscono il fondente extra al 95% (38%); i meno radicali quello nero al 70% (43%); uno su 5 con spezie e aromi, in particolare zenzero, cannella e vaniglia (21%); con scorzette di arancia (19%), frutti di bosco (16%) o pistacchio (13%).

Perché i ‘fondentisti’ amano il cioccolato fondente? Tra le principali ragioni c’è il desiderio di degustare il cioccolato in tutta la sua purezza (48%), ma anche la volontà di sperimentare nuovi accostamenti gradevoli al palato (37%), come ad esempio quello con la quinoa; perché il suo gusto puro e intenso si sposa perfettamente con altre sfumature di gusto (34%), dall’agrodolce delle scorze d’arancia al croccante del pistacchio.

Accanto a quali cibi i ‘fondentisti’ preferiscono degustare il proprio cioccolato preferito? Uno su 4 preferisce accompagnarne la degustazione alla frutta secca, e in particolare con noci, nocciole, mandorle, pistacchi (43%) o alla frutta fresca, abbinandolo in particolare alle fragoline e ai frutti di bosco (39%), o ai frutti esotici, quali ananas, mango e papaya (12%).

Insieme a quali drink preferiscono accompagnare la degustazione di cioccolato fondente? A distillati e liquori, in particolare al rum (52%). Tale abbinamento è ormai divenuto un classico previsto anche nel menù del giorno del matrimonio, durante la degustazione finale all’‘angolo cubano’. C’è poi chi preferisce assaporarne un quadratino dopo il caffè, meglio se preparato con miscele di Arabica (47%); insieme a un calice di vino, meglio se dolce come il Barolo o il Marsala (35%); a un buon boccale di birra con sentori fruttati e note amare alleggerite da quelle di vaniglia, di caramello e di cannella (28%); a un cocktail, magari una Caipiroska (23%), o al tè, meglio se bianco, nero, verde o al bergamotto (14%).