NON SONO UN MAMMO
La nuova iniziativa Nestlé a supporto della genitorialità
28 maggio 2021
In occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, istituita il 1° giugno dall'ONU per ricordare che i genitori di ogni razza, religione, cultura e nazionalità sono i primi autentici educatori dei bambini, Nestlé dà vita ad un’iniziativa per avviare un confronto fra genitori sul tema del nuovo ruolo paterno.
Il nuovo progetto «Non Sono un Mammo», che mette in coesione padri e madri, colleghi in Nestlé, che desiderano evolvere nel loro ruolo, si inserisce all’interno della Nestlé Parenting Initiative[1] – un programma internazionale su cui l’azienda lavora con l’intento di aiutare a rendere più facile la vita dei genitori.
Un’importante evoluzione del ruolo paterno negli ultimi decenni sta mettendo in forte discussione il ritratto antico del padre. Oggi gli uomini vogliono dare un senso più profondo a questo ruolo, e avere più peso nella crescita e educazione dei figli. Per questo Nestlé - che ha all’attivo numerose iniziative per supportare le nuove esigenze lavorative di un neogenitore e del suo partner - ha messo a punto una serie di incontri dedicati alle proprie persone, dove dialogo, condivisione e viaggio ‘interiore’ porteranno alla scoperta del proprio modello di genitore, confrontandosi con figure professionali preparate, in qualità di coach.
«Non Sono un Mammo» prevede quattro incontri (virtuali): una presentazione del progetto, il 31 maggio, e 3 incontri di formazione di circa 2 ore ciascuno aperti a tutti i colleghi Nestlé; «Parto da me», il primo degli incontri permetterà di lavorare sulla propria adultità e integrare le proprie parti; «Essere co-genitori» per imparare a integrare le energie maschile e femminile nella relazione con i figli; il terzo incontro, «Che genitore voglio essere», aiuterà ad esplorare il proprio modello dell’essere genitore.
Per guidare i momenti di condivisione e lavoro su se stessi, Nestlé ha chiamato due speciali counselor di Hermes Consulting, la Pedagogista Stefania Piccini e l’Art Counselor Silvana Senzani, che condurranno i partecipanti ad un confronto con gli altri genitori e ad un percorso di crescita personale.
«Non Sono un Mammo» fa parte dei molti progetti sul tema della genitorialità affrontato da Nestlé, prima azienda in Italia, nel 2012, ad avere inoltre introdotto due settimane di congedo di paternità con il 100% della retribuzione, in aggiunta a quanto già riconosciuto dalla legge.
A dicembre 2019 il Gruppo, a livello globale, ha annunciato una nuova politica di sostegno alla genitorialità, estendendo a 18 settimane il congedo parentale per tutti i caregiver primari, rispetto alle 14 settimane previste in precedenza.
Tra le altre iniziative a sostegno dei neogenitori, sono degne di nota: lo smart working, con cui Nestlé è pioniera in Italia dal 2013; l’asilo nido aziendale presso lo stabilimento Perugina di San Sisto e l’asilo nido convenzionato presso l’headquarter di Assago. Diverse sono inoltre le attività organizzate in azienda per permettere ai genitori di portare i bambini in ufficio durante la chiusura delle scuole.
Il contributo aziendale alla gestione della vita familiare arriva anche dalle persone Nestlé, in particolare attraverso le Emotional Communities, ovvero gruppi di colleghi di funzioni anche molto diverse fra loro che si riuniscono spontaneamente con l’obiettivo di sviluppare e diffondere in azienda una cultura che permetta di esprimere liberamente le proprie passioni, esigenze e identità. Tra queste, una delle communities più attive è proprio la Community Genitorialità, che lavora costantemente per incontrare le istanze dei genitori presenti in azienda e che è stata direttamente coinvolta per sviluppare in Italia progetti come la serie di incontri «Non Sono un Mammo».
A riprova del suo impegno in questi ambiti, nel 2021 Nestlé è stata inclusa nel Bloomberg Gender Equality Index per la sua trasparenza nelle politiche di genere e per l’attenzione alla parità di genere sul posto di lavoro.
Il Gruppo Nestlé
Il Gruppo Nestlé, presente in 187 paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.
Da più di 100 anni presente in Italia, Nestlé si impegna ogni giorno con azioni concrete ad esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.
Crediamo che una buona alimentazione migliori la vita. Il buon cibo nutre, il buon cibo delizia i nostri sensi e soprattutto ci unisce. Permette ai bambini di diventare grandi in salute, agli animali da compagnia di crescere sani e felici e a tutti di godere una vita piena. Il cibo è davvero buono anche quando rispetta il pianeta e protegge le sue risorse per le generazioni future. Diverse sono le iniziative promosse da Nestlé a supporto della Creazione di Valore Condiviso; tra queste, un importante impegno è Nestlé for Healthier Kids, che ha l’obiettivo di aiutare 50 milioni di bambini a vivere in modo più sano entro il 2050 e in Italia si concretizza con progetti come Nutripiatto, un progetto di educazione nutrizionale con il fine di promuovere i principi di un’alimentazione sana e bilanciata. Scopri di più su www.nutripiatto.nestle.it
Il Gruppo Nestlé opera in Italia con Nestlé Italiana, Sanpellegrino, Purina, Nespresso, Nestlé Nutrition e Nestlé Health Science, Nestlé Professional e CPW. Queste realtà assieme impiegano circa 4.700 dipendenti in 10 stabilimenti (oltre alla sede centrale di Assago), raggiungendo nel 2019 un fatturato totale di circa 1,6 miliardi di euro. In Italia, nel 2018, Nestlé ha prodotto un valore condiviso di 3.649 milioni di euro, pari allo 0,2% del PIL. Priorità per il Gruppo in Italia è la valorizzazione del gusto e delle tradizioni italiane nel nostro Paese e nel mondo, anche attraverso una filiera che comprende il 74% di fornitori italiani.
[1] Fra le attività della Nestlé Parenting Initiative, la prima edizione del Parenting Index (www.theparentingindex.com), presentata nel febbraio 2021: un approfondito studio internazionale sull’esperienza dei neogenitori, che avrà cadenza biennale.