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Sondaggio Nestlé: durante il lockdown l’attenzione all’ambiente è cresciuta (+7,4%), raccolta differenziata più alta che mai

Comunicati Stampa
Milano

Ben l’89% degli italiani riconosce l’utilità delle iniziative di sostenibilità attuate dalle aziende.

Crescente interesse e disponibilità (65%) all’utilizzo di sistemi digitali che aiutino a differenziare i rifiuti.

L’emergenza Coronavirus ha cambiato lo scenario della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti nel nostro Paese. L’aumento dei “nuovi scarti” legati al Covid (mascherine e guanti) e dell’utilizzo di plastica monouso per consumazione e asporto rende ancora più importante una corretta raccolta e differenziazione.

Dall’ultima rilevazione Toluna1 per Nestlé condotta ad aprile emerge infatti una maggiore attenzione degli italiani per la raccolta differenziata rispetto a sei mesi fa (+7,4%, 78,5% totale). Il trend sembra essere confermato anche dagli ultimi dati condivisi da Utilitalia per cui, durante il lockdown, si è registrato un ulteriore aumento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica di circa il 7%.

Attraverso un altro sondaggio2, inoltre, Nestlé ha voluto approfondire il livello di conoscenza e le opinioni degli italiani rispetto agli imballaggi in plastica e al loro smaltimento, per rispondere alle loro necessità in materia di riciclo e di sostenibilità ambientale.

Nestlé Plastica 1

La percezione delle soluzioni sostenibili adottate dalle aziende

Da quest’ultima rilevazione emerge che, al momento dell’acquisto, il 62% degli italiani è influenzato dal materiale di cui è composto il packaging dei prodotti. In questa prospettiva, le iniziative promosse dalle aziende per rendere gli imballaggi sempre più sostenibili vengono premiate dagli italiani, con l’89% di essi che ne riconosce l’utilità. Nello specifico, le azioni più conosciute dagli intervistati sono l’uso di confezioni con ridotto utilizzo di plastica (64%), confezioni in plastica riciclata (56%) e utilizzo di bioplastiche (46%).

Nestlé Plastica 2

L’approccio alla raccolta differenziata

Nel nostro Paese la raccolta differenziata, sistema adottato circa 20 anni fa, funziona e dà buoni risultati. Gli ultimi dati Eurostat disponibili confermano questo trend positivo, assegnando al nostro Paese la più alta percentuale in Europa per recupero e riciclo dei rifiuti urbani e industriali (78,9%). Percentuale più che doppia rispetto alla media UE (solo il 37,8%) e molto superiore a Francia (55%), Germania (42,7%) e Spagna (37,1%).

Anche il quadro che emerge dal sondaggio dipinge gli italiani come molto attenti e diligenti nella raccolta differenziata. Il 76% degli intervistati dichiara, infatti, di seguire costantemente le indicazioni per il corretto smaltimento dei rifiuti. La fascia più “scrupolosa” è quella degli over 55 che si attiene ancora più meticolosamente alle regole di riciclo ed è meno soggetta a dubbi.

Interessante anche come anche la tecnologia venga considerata uno strumento a supporto dello smaltimento dei rifiuti: i sistemi digitali che aiutano a fare correttamente la raccolta differenziata sono ancora poco utilizzati (solo dal 18% della popolazione), ma si riscontra una buona propensione verso di essi. Il 65% degli intervistati ha infatti manifestato apertura e disponibilità all’utilizzo di queste soluzioni innovative.

La quasi totalità degli intervistati (96%) è a conoscenza della presenza di regole proprie per la raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni. Il 73% degli italiani è informato sulle disposizioni del proprio Comune riguardo alla raccolta differenziata, mentre il 24% ammette di conoscerle, ma di non ricordarle bene. Il fatto che le regole di smaltimento varino da un Comune all’altro è un problema molto sentito dai cittadini: per il 74% degli intervistati la molteplicità di disposizioni nei vari luoghi che sono soliti frequentare (casa, ufficio, casa delle vacanze ecc.) genera confusione.

Gli italiani manifestano un’attenzione crescente per l’ambiente e i materiali riciclabili stimolando le aziende a muoversi in maniera sempre più strategica verso un business sostenibile” – ha dichiarato Marta Schiraldi, Nestlé Packaging Champion per l’Italia – “In Nestlé ci siamo impegnati per rendere il 100% degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025 e per raggiungere questo obiettivo stiamo studiando soluzioni innovative avvalendoci, ad esempio, del nostro Nestlé Institute of Packaging Sciences.
Riteniamo però che sia necessario un approccio globale al problema - prosegue Marta Schiraldi - che, oltre alla ricerca, punti a coinvolgere e informare anche i consumatori che, come emerso da questo sondaggio, hanno bisogno del supporto di aziende, enti e Istituzioni per ottimizzare il processo di raccolta e riciclo dei rifiuti”.

Nestlé Plastica 3

Per approfondire il Nestlé Plastic Packaging Commitment:

1 “Sustainability Survey May 2020” - ricerca lanciata da Nestlé e condotta da Toluna ad aprile 2020 su un campione rappresentativo di 1300 individui
2 “Sostenibilità e buone pratiche di riciclo: italiani promossi o bocciati?” – ricerca lanciata da Nestlé e condotta da Toluna a febbraio 2020 su un campione rappresentativo di 1000 individui

Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Con 413 stabilimenti e circa 323.000 collaboratori distribuiti in oltre 190 Paesi, il Gruppo si è evoluto insieme ai suoi consumatori, sviluppando soluzioni al passo con il cambiamento dei bisogni e dello stile di vita della società. L’innovazione e la ricerca scientifica applicata alla nutrizione rappresentano il tratto distintivo dell’operato del Gruppo sin dai suoi esordi e su queste stesse basi l’azienda sta lavorando oggi e per il prossimo futuro.

Il Gruppo Nestlé è presente in Italia dal 1875, quando è stata depositata a Milano l’etichetta “Farina Lattea Nestlé, alimento completo per i bambini lattanti”. Nestlé Italiana, Sanpellegrino, Purina, Nespresso, Nestlé Nutrition e Nestlé Health Science, Nestlé Professional e CPW sono oggi le principali realtà che operano nel nostro Paese: assieme impiegano circa 4.300 dipendenti in 10 stabilimenti (oltre alla sede centrale di Assago), raggiungendo nel 2018 un fatturato totale di circa 1,7 miliardi di euro. L’azienda opera in Italia con un portafoglio di numerosi marchi, tra cui i principali sono: Perugina, Baci Perugina, Nero Perugina, KitKat, Tablò Perugina, Galak, Buitoni, Nidina, Nestlé MIO, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nesquik, Il Latte Condensato, Fitness Cereali, Meritene, S.Pellegrino, Nestlé Vera, Acqua Panna, Levissima, Purina Pro Plan, Purina ONE, Gourmet, Friskies, Felix.

Per maggiori informazioni:

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